10 Febbraio , 2023

Categories: Latte - Valori

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Farm to Fork” è la Strategia presentata nel 2020 dalla Commissione Europea, allo scopo di costruire un sistema alimentare sostenibile che salvaguardi la natura, la sicurezza alimentare e la salute dei cittadini europei.

L’Europa definisce “alimentazione salutare” quella che privilegia cibi sostenibili anche dal punto di vista ambientale e sociale. Per questo imparare a sceglierli è importante tanto per il benessere individuale, quanto per il futuro del pianeta e delle comunità.

Parlare di cibi sostenibili può però essere fuorviante. Più corretto è invece il concetto di dieta o alimentazione sostenibile, proprio perché è l’insieme delle scelte quotidiane ad avere un impatto su salute e ambiente.

 

Gli obiettivi della Strategia “Farm to Fork”

La Strategia “Farm to Fork”, al centro del Green Deal europeo, ha l’obiettivo di riprogettare i sistemi alimentari, che oggi rappresentano quasi un terzo delle emissioni globali di gas serra. Molte filiere dell’agrifood consumano inoltre grandi quantità di risorse naturali, causando perdita di biodiversità e impatti negativi sulla salute. Spesso, inoltre, non è riconosciuto il giusto ritorno economico a tutti gli attori.

La Strategia Farm to Fork punta dunque ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare sostenibile che dovrebbe:

  • generare un impatto sull’ambiente neutro o positivo;
  • mitigare il cambiamento climatico;
  • invertire la perdita di biodiversità;
  • assicurare la sicurezza alimentare, la nutrizione e la salute pubblica, tramite l’accesso a cibo sufficiente, sicuro, nutriente e sostenibile;
  • tutelare l’accessibilità dei prodotti alimentari, favorendo ritorni economici più equi.

 

L’impatto del settore lattiero caseario

Per quanto riguarda gli impatti ambientali, la Commissione Europea ha formulato regole basate sull’approccio di valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA). Questo strumento di analisi permette di individuare i punti della catena produttiva che offrono opportunità per ridurre gli impatti ambientali e per migliorare l’efficienza e la produttività. La Commissione ha prodotto anche diversi documenti contenenti le migliori tecniche disponibili (Best Available Techniques) per le industrie alimentari, delle bevande e del latte.

In questo ambito, la filiera lattiero casearia è tenuta sotto osservazione: l’argomento più discusso sono le emissioni clima-alteranti generate dall’allevamento. Si attribuisce infatti a questa attività l’incidenza del 28-30% delle emissioni totali di gas serra.

Secondo recenti studi pubblicati dall’ISPRA – l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – il settore della zootecnia incide invece solo per il 5,6% sul totale delle emissioni prodotte in Italia. Questi dati emergono dalla pubblicazione Italian Greenhouse Gas Inventory 1990-2018, che include un interessante focus sulle emissioni dell’agricoltura e dell’allevamento. L’ISPRA ha rilevato inoltre che dal 1990 al 2018 le emissioni degli allevamenti italiani si sono ridotte del 15%. Il settore è dunque indirizzato in un percorso all’insegna del miglioramento delle proprie prestazioni ambientali. Le nuove tecnologie e i nuovi processi produttivi non potranno far altro che assecondare questo trend.

 

L’impegno verso il benessere animale

Un altro tema molto dibattuto è quello del benessere animale, su cui gli attori della filiera stanno agendo con continui interventi di miglioramento.

A livello italiano, è interessante la recente istituzione del Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale (SQNBA), che ha introdotto standard di produzione più stringenti dei limiti di legge. In pratica, SQNBA ha definito un percorso di riqualificazione degli allevamenti, che non si limita solo al benessere animale, ma che considera anche la biosicurezza, l’impatto ambientale, il controllo nella somministrazione dei farmaci, i modelli di allevamento e di management aziendale.

L’adesione al sistema SQNBA è volontaria e rappresenta un’occasione per valorizzare l’impegno degli allevatori nei confronti della sostenibilità.

farm to fork benessere animale

 

“Farm to Fork”: sostenibilità e spreco alimentare

Sostenibilità significa anche ridurre gli sprechi. Secondo alcuni studi, i prodotti alimentari destinati all’uomo vengono sprecati in percentuali molto alte, fino a un terzo della produzione.

Su questo tema la filiera lattiero casearia raggiunge buone performance. I prodotti di origine animale sono sprecati solo al 15% (la metà di molti altri settori) e quelli lattiero caseari sono in assoluto quelli con minore spreco, probabilmente perché percepiti di valore maggiore rispetto ad altri alimenti.

Continuare ad acquistare prodotti della filiera lattiero casearia è dunque una scelta rispettosa della sostenibilità ambientale, ma non solo. Significa anche tutelare sostenibilità sociale ed economica, tutelando un settore strategico dell’economia nazionale e comunitaria.

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